venerdì 13 luglio 2012

Fratelli d’Italia



I campionati europei hanno visto l’Italia arrivare in finale, persa poi purtroppo 4 a 0 con la Spagna.  Sono stati scritti fiumi d’inchiostro sulla valenza simbolica del gioco del calcio e sulla marcata identificazione tra gli italiani e la nazionale. Da Udine a Palermo, c’è stata una primordiale esultanza, dopo i goal della nostra squadra. Goal che, spesso, hanno avuto la firma di Mario Balotelli. Il nero Balotelli nasce a Palermo da genitori ghanesi. Abbandonato dalla famiglia d’origine, è stato poi preso in affidamento da una famiglia bresciana, con tre figli naturali: fratelli e sorella hanno aiutato i genitori a prendersi cura del ragazzino. Qualcuno mi ha fatto notare che fa un certo effetto vedere un nero giocare nella nostra nazionale di calcio. In effetti, Super Mario è l’emblema tangibile della globalizzazione che ci attraversa. E ci regala anche un campione del pallone: grazie all’affetto nutriente di una famiglia adottiva.
Maria D’Asaro  (“Centonove” del 6.07.2012)

6 commenti:

  1. Le frontiere non ci sono più...ma non ci dovrebbero mai dovute essere...e parlo di quelle frontiere idealistiche e non quelle delle sbarre ai confini tra uno stato e l'altro.
    Ciao e buona giornata.

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  2. Sarebbe bello che, oltre al saluto alla mamma allo stadio, raggiungesse quella maturità che i suoi coetanei acquistano con sacrifici, propri e delle famiglie.
    Proprio per fare onore al suo passato e a chi generosamente gli ha consentito di diventare un campione nel calcio.
    Sarà campione completo quando lo sarà anche nella vita.
    E, purtroppo, la strada appare ancora lunga.
    Ciao, Marì, buon fine settimana.

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  3. Indipendentemente dal fatto che sia nero, è una bella storia per tutti i bimbi adottati e per i genitori adottivi... pochi parlano della loro realtà, fatta di difficoltà e lavoro continuo per formare una famiglia. E' un modo diverso di essere genitori, ma si tratta sempre di una famiglia!!

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  4. E' vero. La differenza, più che nel colore della pelle, sta nel fatto che SuperMario, in partenza svantaggiato rispetto ai suoi colleghi, si è riscattato alla grande, al punto di eccellere. Non dimentichiamo che, dietro a tali mirabili prestazioni, c'è sempre un duro lavoro: in questo caso, reso possibile dalle persone che lo hanno accolto ed hanno creduto in lui. Bel pezzo, Maruzza. Ciao ciao.

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  5. @Pino: grazie della visita e del commento, che condivido. Ciao, a presto e buona settimana!
    @gattonero: dici bene: "Mario sarà campione completo quando lo sarà anche nella vita." Da questo punto di vista, ne deve fare di strada! Grazie per la tua presenza costante e affettuosa. Buon tutto!
    @Vele: è vero, le famiglie adottive dovrebbero aver un maggiore riconoscimento sociale, oltre che una grande considerazione etica. Buona settimana, fresca e colorata!
    @DOC: sicuramente la mamma e il papà adottivi hanno fatto un grande lavoro umano, con SuperMario. Bel commento,DOC. Un abbraccio.

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  6. Il mio sarà un commento forse un po' intellettualistico, ma mi è sembrato sciocco sentire i commentatori calcistici dire la "nazionale multietnica". Balotelli non è portatore di una cultura altra, non è ghanese, è italiano, ha sempre vissuto da noi finché per lavoro non ha fatto altre scelte. Non dovrebbe fare tanto scalpore un italiano in nazionale

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