sabato 1 ottobre 2016

I figli di Peter Pan


     «Adultescenti», così sono definiti nella Treccani i Peter Pan di oggi: «persone adulte che si comportano con modi giovanili, compiacendosi di mostrare interessi e stili di vita da adolescenti». 
     La loro identità sociale, pur essendo molto propensi alla socialità specialmente tra i pari, è tutta da definire. Amano i cantieri in costruzione, i lavori in corso, le zone esistenziali senza troppa struttura, le nebbie e le foschie, le transizioni con viaggio di ritorno, le terre di mezzo e le zone franche. Sono avversi ai legami troppo definiti e definitivi, ma soffrono molto le separazioni, sia quelle della propria famiglia di origine, sia quelle dei legami affettivi tra pari (…). Alla deriva nel mondo, adulti all’anagrafe ma adolescenti nell’animo, amano le situazioni esistenziali sospese e indefinite, e perciò si muovono bene, pur senza rotta e senza mappa, nella società contemporanea.
Talvolta si perdono, e scivolano giù, oltrepassando margini da cui sarà poi difficile rientrare. Disillusi, e forse per difesa anche cinici, ma anche facili alle nuove illusioni, sognatori senza troppa solidità, sembrano ben attrezzati a stare in equilibrio tra due o più mondi, anche se a volte annegano nelle contraddizioni e nei tentativi di evitamento, prendendo lunghe strade traverse per non incrociare scelte definitive e per lasciare aperte vie di fuga … (Pagliarani, 1992)

Dalla prefazione di Rosella De Leonibus, questo il “lead” intrigante de La vera storia di Peter Pan -Cittadella Editrice Assisi, 2016, €9,50 - a cura di Giovanni Salonia: saggio da leggere, meditare e … recensire!



1 commento:

  1. Non sapevo che questa categoria sociologica fosse entrata anche nella Treccani.

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