sabato 26 marzo 2016

Via Crucis

       Con un pensiero alle vittime delle guerre, delle persecuzioni, del terrorismo, delle mafie, dell’infinita lotta per la libertà a la giustizia: a tutti i crocifissi del mondo.





         La sensazione è difficile da descrivere. Non è ammirazione, o meglio non solo. Non è incredulità, o meglio non solo. 
        Piuttosto ci si sente gnomi davanti a lui, a Reginald Green, l’uomo che da 23 anni ci insegna cos’è la grandezza dell’animo umano. Gli hanno ammazzato il figlio Nicholas, per errore in un agguato sulla Salerno- Reggio Calabria, glielo hanno ammazzato che era un bambino, mentre andavano tutti felici in vacanza. Lui, Reginald, non ha mai ceduto alla rabbia e ha risposto al più atroce degli atti di egoismo, l’omicidio, col più meraviglioso degli atti di altruismo, la donazione degli organi del figlio. Era il 1994 e un pensiero diffuso in Italia era ancora che l’espianto costituisse una sorta di profanazione del defunto. Invece lui disse: «Di Nicholas avrei voluto donare anche le lentiggini». Poi tornò quasi ogni anno in Italia, in Sicilia, in Calabria, nei luoghi di quell’atroce ricordo. Tornò non per prendersi applausi, ma per rincuorare le genti: «Non è stata la Calabria a premere il grilletto».
          Quanto ci sia di religioso in questa sua dedizione per le umane genti non è dato saperlo. Quanto ci sia di irresistibilmente sacrale è prezioso spunto di riflessione per chi lo ha incontrato o ne ha letto. Reginald Green è un uomo come nessun altro, perché nessun altro ha saputo dimostrare al mondo che la sorte avversa non si maledice, si affronta con la solida compostezza dei sentimenti. Che non serve un Cristo in croce per fare una messa. Basta il ricordo di un bambino di sette anni che voleva «fare tutti i mestieri del mondo». Ecco perché ci sentiamo gnomi, indecenti nel nostro imbarazzo, dinanzi all’uomo che insegna il coraggio senza mai nascondere una lacrima.
                                                                                                                G. Palazzotto, "La Repubblica", 05.02.2016


2 commenti:

  1. Oltre ogni umana religione, un prezioso spunto di riflessione, il tuo, in questa terra di "gnomitudine" diffusa. Parlare con "grazia" di miserie è un grande dono Maria...

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  2. @Santa S.: grazie di cuore della tua affettuosa e assidua presenza nei ... mari. Buon fine settimana. Un abbraccio.

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