domenica 25 maggio 2014

Una testa, un voto

Sarà perché mio padre mi ha nutrito di pane e politica. Sarà perché penso ai 27 anni di prigione di Mandela perché i neri potessero votare in Sudafrica, sarà perché non si riesce ancora a trovare una forma migliore di democrazia rappresentativa che, seppur fragile e imperfetta, assegna comunque a ogni testa un voto. Così sono andata a votare anche questa volta. 
Vincano i migliori: quelli che hanno uno sguardo profetico, quelli che si impegnano anche a costo di sacrifici personali, i più preparati ed onesti. 


(Non me ne vogliano gli amici grillini: ma questa vignetta di ElleKappa la trovo imperdibile)

3 commenti:

  1. non ho mai rinunciato al voto. ricordo la prima volt, avevo tonsillite e febbre a 39. sono uscita,giovane e fiera, e sono entrata nel seggio, consapevole della grande opportunità che avevo, del diritto di voto, che le mie nonne quand'erano giovani come me, non avevano avuto. mi bastava questo pensiero a farmi sentire tutta l'importanza e il valore di un diritto che è anche un dovere.

    finalmente ho trovato il tempo di passare qui da te.
    a presto!

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  2. Se associo "sguardo profetico" al volto di Renzi c'è qualcosa che non mi torna... :-) Per il resto speriamo bene! Un abbraccio.

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  3. @Shaula: mio figlio, che è stato scrutatore elettorale, mi ha detto che sono andati a votare pochissimi giovani. E' davvero triste non essere riusciti a comunicare l'importanza delle scelte politiche, che poi ricadono anche nella vita di ogni giorno. Se la maggioranza dei tedeschi nel 1932/33 non avesse votato per Hitler, Anna Frank non sarebbe morta nel lager. Grazie della visita. A presto!
    @DOC: ammetto che lo sguardo dell'attuale premier non è proprio definibile "sguardo profetico" ... Speriamo bene, davvero. Ricambio l'abbraccio.

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