sabato 29 settembre 2012

Precari per sempre




Non so come funziona da Napoli in su: a Palermo e a Catania,  trovi sempre un tizio che, senza licenza, vende frutta per strada.  Capita allora che, se ti mancano le patate o ti vengono offerti prezzi stracciati, magari qualcosa la compri anche tu. 
Sono le sette di sera e al fruttivendolo non pare vero di trovare un’altra cliente. Deve poi aver colto una certa aria gentile nel tuo sguardo, così:  - Signù, s’accattassi il pomodoro: una cassa, dieci euro … Prenda anche le pesche: una specialità. – Comprendi che per lui vendere il pomodoro può significare comprare il latte per l’ultimo nato. O portare la pizza ai bambini più grandi. Ma il pomodoro non puoi cucinarlo. E sei pure a piedi. 
Le pesche le compri. Sai bene però che non basterà nessun acquisto di frutta a mutare la sua condizione di vita precaria con una esistenza più sicura ed umana.
Maria D’Asaro (“Centonove” del 28.09.2012)

5 commenti:

  1. Vivo un po' più su di Napoli ma qualche sporadico banchetto abusivo sulle strade c'è anche qui. Credo che in questi tempi di magra siamo in molti a non farci troppe domande se dove acquistiamo frutta e verdura sia un'attività legalmente registrata. La mia comprensione a chi si arrangia in questo modo, e in fondo rende anche un servizio.
    ma almeno loro di quei generi alimentari sono proprietari, mentre gli stagionali spesso immigrati impiegati nelle raccolte su larga scala sono schiavizzati e possono anche morire senza che nessuno venga a saperlo, perché irregolari.
    Speriamo di non essere presto costretti a emigrare tutti in massa come in passato, portandoci dietro anche le migliaia di persone che pensavano di trovare il benessere da noi.

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  2. Qui io vedo soprattutto banchetti di vestiario/accessori alla fermata della metropolitana... pronti a far fagotto e scappare appena arriva la polizia. All'inizio era una scena che mi colpiva, adesso non ci faccio nemmeno più caso. Che brutto... prima o poi ci si abitua a tutto :-(

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  3. Ciao Maruzza questo argomento mi spezza il cuore...lavorando nel sociale il dolore la disperazione e la morte le tocco giorno per giorno...i grandi psicoterapeutici ci consigliano di avere una giusta distanza verissimo ma io non ho ancora imparato ad averla.Grazie a Dio ho un carattere allegro che mi da la possibilità di sdrammatizzare.Ora basta con il dolore ti racconto una cosa divertente.(premessa)il mio sarà un raccontisto scritto da pipistrelli.Parto...siccome sto restaurando la vecchia casa con una serie di volontari, esattamente quattro bambine,un fratellone ,Stefano riparatore universale, un cane, due gatti, un riccio, due tartarughe, una civetta,tre coniglietti e una gnometta sono perennemente squatrinata allora quel genio di Morgan (un nome un programma)mi fa la proposta indecente di lavare le tute dei calciatori della sua società...naturalmente pirlona come sono accetto!!!Morale ogni settimana ho da lavare una serie infinita di mute magliette pantaloni calzini...già lavare tutti questi indumenti mi occupa tanto tempo il problema è dove stenderli?Allora la mia genialata mi suggerisce di appenderli ovunque anche sugli alberi...morale i vicini si piegano dalle risate vedendo questo scenario.Insomma l'impegno che ho preso con Morgan mi da tanto da lavorare e tanti tanti problemi, tieni conto che lavoro con turni tipo alla mattina dalle 6 sino alle 14 e il pomeriggio dalle 14 sino le 22 come farò??? e quando pioverà???e quanto detersivo???e quanta elettricità. UFFA!!!Devo proprio fare i conti.Ora ti devo lasciare devo comprare le molette!!!Baci

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  4. Non c'è paragone tra i vostri ambulanti carichi di ottime primizie a buon prezzo e la "mondizia" che diffondono i discount del centro-nord, di dubbia provenienza e - se non schifosa - del tutto insapore. Ma soprattutto credo che l'evasore vada scovato tra gli yacht, più che nei laponi sbrindellati di chi tira a campare lavorando sodo. E qui mi fermo: sai che mi inviti a nozze, toccando certi temi. Mai chinare la testa, comunque. Bel pezzo. Ciao, buona serata.

    @Pippi - Complimenti anche per il tuo... post ;-) Ciao.

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  5. @Curly: hai ragione. Deve essere davvero una tortura la vita degli immigrati irregolari costretti a vendersi per 15, 20 euro al giorno. Dopo la caduta del muro di Berlino, c'è stata, purtroppo, la dittatura del capitale, anzichè quella del proletariato. Sogno un mondo migliore, per tutti i figli di madre. Un abbraccio.
    @Vele: fanno pena gli irregolari che devono scappare con i loro fagotti da quattro soldi per non essere arrestati. A volte penso: ma perchè io ho un tetto e sono garantita e loro no? Cosa hanno meno di me? Un abbraccio.
    @Pippi: mi ha riempito di commossa e pensosa allegria il tuo vivace resoconto. Ti assicuro che, se abitassimo più vicino, ti darei una mano! Per quanto riguarda i problemi sociali, anche se col tempo sono diventata un po' più padrona delle mie emozioni, anch'io mi faccio coinvolgere. Grazie di esserci, Pippi. Anche se hai il tuo bel da fare, quando puoi, vieni a farmi compagnia, almeno nel blog. Un abbraccio.
    @DOC: sapevo che ti avrei invitato a nozze, toccando certi temi. Sono d'accordo con te: mai rassegnarsi, mai chinare la testa e ... mai essere troppo brontoloni. Buona serata anche te. Un abbraccio.

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