venerdì 2 dicembre 2011

Pronto Soccorso

130 chili di carne, la signora di grigio vestita: al suo fianco, la figlia pietosa. L’altra, che di grigio ha la pelle del viso, sta con la testa appoggiata al marito affettuoso, che le tiene la mano. Un signore con la pelle scura: aspetta con antica pazienza il suo turno. La vecchietta svanita, che qui viene ogni giorno, perché dice che nessuno la cura. Ma che viene accudita dalla guardia giurata, che dice al dottore di darle le benedette goccine.
La signora curata, coi capelli perfetti: tra persone malate e discinte, lei fuori posto lo è veramente. L’uomo pestato, dai lunghi capelli, che nessuno sa dire dov’è. L’infermiera che piange a dirotto. E non si capisce perché.
Palermo, policlinico “Paolo Giaccone”: Pronto Soccorso.
Obbligatorio andarci, ogni tanto. Magari da visitatori esterni, non da ammalati.
Per capire che, in fondo, potremmo vivere in un Paradiso, fuori da questo girone di pena.
Maria D’Asaro         (“Centonove”, 2.12.2011)

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