venerdì 1 aprile 2011

PANINO CON LA MILZA O CON LE PANELLE?


Un amico vegano, dagli occhi azzurri e dallo sguardo straordinariamente mite, evoca in me un’equazione azzardata: è possibile che il suo sguardo mansueto dipenda anche dalle sue scelte alimentari? E, per converso, è possibile che l’ingozzarci di sasizza e broscioloni, senza misura e senza consapevolezza, alimenti almeno un po’ la nostra arroganza palermitana?
La correlazione ardita troverebbe una conferma nel libro “Se niente importa”, dove Jonathan Foer suggerisce un legame tra scelta vegetariana e crescita della sensibilità personale e della capacità di istaurare rapporti costruttivi e nonviolenti: “Che mondo creeremmo se tre volte al giorno la nostra compassione e la nostra razionalità intervenissero mentre ci sediamo a tavola”?, scrive Foer a p.276 del libro. Sicuramente qualcuno troverà azzardata quest’ipotesi. Chissà, invece, se la scelta consapevole di un panino con le panelle, anziché di uno con la milza, non possa innescare un cambiamento positivo in questa Palermo che sembra irredimibile.
Maria D’Asaro                   (pubblicato su “Centonove” l’1-4-2011)

8 commenti:

  1. ciao,
    sono raffaella da Cuneo, innanzitutto grazie per la tua risposta, spero proprio di conoscerti a Pasqua quando scenderemo a Trappeto.
    Sai che Giovanni ha deciso di non mangiare più carne, la scorsa estate, proprio leggendo quel libro.....
    buona notte e grazie per le tue storie...
    raffaella

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  2. sai che nn saprei se dare ragione al libro che hai citato... una mia amica vegetariana è piuttosto aggressiva ed io che invece mi ingozzo di carne sono molto pacato. vabbe' vedremo... l'idea di diventare vegeteriano ogni tanto mi viene... per ora ho solo ridotto il contenuto di carni nella mia dieta:)
    buona domenica
    pacy

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  3. @pacy: hai ragione, mai fare equazioni avventate... So bene che non è (solo) la dieta a determinare la nostra maniera di stare al mondo e di relazionarci con gli altri.
    Nel mio pezzo, voglio solo lanciare una provocazione.
    Io, da tre anni, sono vegetariana convinta(ma non fanatica: se la zia mi offre un pezzetto di carne, la mangio. La zia non capirebbe.) Ma rispetto chi non ha fatto questa scelta e cucino ogni giorno per una tribù di onnivori!
    Buona domenica anche a te. Grazie per la tua gentile e intelligente attenzione.

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  4. @Raffaella: ciao!
    Allora ci risentiamo a Pasqua. Grazie della tua affettuosa attenzione. Un abbraccio a te e a Giovanni, anche lui vegetariano, dunque!

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  5. Io non sono vegetariana, ma sono contro il consumo di carne eccessivo: per una questione di eco-sostenibilità e di salute. La mangio massimo una volta alla settimana e preferisco quella bianca.

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  6. @Vele: già diminuire sensibilmente il consumo di carne è qualcosa. Che fa bene alla ns. salute e a quella del pianeta. E fa bene alla qualità della vita dei nostri fratellini animali.
    Ciao, Vele. Grazie sempre per l'attenzione.

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  7. Se il leone non bruca l'erba ci sarà pure un motivo... forse rispetta i vegetali, cosa che non fanno i vegetariani. Interessante il tuo "cibopensiero". Ciao.

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  8. @dr.Peter: che piacere rileggerti! Grazie della tua "diversa" provocazione: in effetti, la parola-chiave "rispetto". Che,dal latino, vuol dire ri-guardo, sguardo attento, considerazione per l'altro.
    Rispetto: non fare nascere e vivere i polli per pochi mesi in spazi ristrettissimi, con luce artificiale, con il becco tranciato, gonfiandoli di antibiotici: per farne cibo a poco prezzo per noi. Rispetto vuol dire non abbattere gli alberi in modo sconsiderato, ma anche - dici bene - non calpestare un filo d'erba senza effettiva necessità.
    Ma forse dovremmoo ridimensionare le necessità degli umani e riconsiderare, ri-guardare, ri-spettare di più le necessità di animali e vegetali...
    Ciao, Peter! Grazie sempre, buon martedì.

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