domenica 11 ottobre 2009

IDA DOMINIJANNI: DUE COSE CHE SCIOLGONO IL CERONE


[Dal quotidiano "Il manifesto" del 9 ottobre 2009 col titolo "Due cose chesciolgono il cerone"]


Concitato, ecco, Berlusconi era solo un po' concitato, dice il fido Bonaiuti, e quando uno e' concitato "puo' succedere"... Puo' succedere che gli scappi una battuta piu' sessista che razzista o piu' razzista che sessista, scegliete voi. Ma puo' anche succedere, a Berlusconi succede sempre piu' spesso, che la concitazione gli strappi dalla faccia la maschera di cerone con cui di solito si ingessa in tv, e che improvvisamente ci appaia com'e' in natura: un poveraccio circondato da poveracci, uno che non sa piu' che fare di se stesso e che come tutti quelli che non sanno che fare di se stessi se la prende con la prima donna che gli capita a tiro. "Vedo che c'e' la signora Bindi, che e' sempre piu' bella che intelligente". Bell'autogoal, complimenti. Raddoppiato dal compagno di merenda di turno, l'ingegner Castelli nonche' - absit iniuria verbis - ex guardasigilli: "Ma perche' parli sempre, zitella petulante?". Complimenti raddoppiati. Giacche'si diverte a portare in tribunale salvo se stesso chiunque e qualsiasi cosa, domande impertinenti comprese, il premier potrebbe querelare la tv e la sua adorata "Porta a porta" per alto tradimento. L'immagine non mente, e lo schermo assegna nettamente il vantaggio a Bindi. Per quello che dice,"Presidente, io sono una donna che non e' a sua disposizione, e che dice la verita'", e per come lo dice, a testa alta, sguardo piantato nella telecamera e concitazione zero. L'immagine non mente anche sugli astanti, uomini: tutti zitti stecchiti, dal padrone di casa agli ospiti. E poi diconoc he su Berlusconi c'e' "il silenzio delle donne". Per l'occasione peraltro ritrovano la lingua anche molte colleghe della vicepresidente della Camera che in questi mesi l'avevano perduta o balbettavano, e perfino molti colleghi, gli stessi che finora hanno parlato solo per dire che la faccenda dei rapporti di Berlusconi con le donne e' una sua faccenda privata poco seria in cui la politica, che invece e' una cosa seria, non deve mettere il dito. Rosi Bindi, che invece e' una che sulla faccenda ha parlato e con nettezza fin da subito, da donna e da cattolica, merita beninteso questo e altro, infatti siamo tutte pronte a sostenere con lei quella tranquilla sfida - "la vedremo" - con cui ha chiuso il suo duello col premier. Ma e' lecito chiedersi se anche sulla dignita' delle donne valgano, in casa Pd, due pesi e due misure? La dignita' delle donne vale doppio nel caso che la donna in questione sia una parlamentare, e vale la meta' nel caso di mogli (Veronica), giornaliste (variamente aggredite dal premier qua e la'), per non dire delle escort (minacciate di essere spedite in galera per 18 anni)? Misteri di classe e di ceto (politico). Incassiamo comunque questo risveglio. Meglio ancora, il ceffone di rimando di Livia Turco al premier: "Le donne pensano, sanno valutare e presto lo manderanno a casa". Lo sa anche il premier, che sono le donne che lo stanno mandando a casa. Da sua moglie a Rosi Bindi, una vera persecuzione, altro che i giudici. "Sono una donna che non e' a sua disposizione" e "dico la verita'"sono precisamente le due cose che Berlusconi e quelli come lui da una donna non possono sopportare: gli si rompe lo specchio in cui ricompongono a fatica un se' inesistente. E' per questo, Bonaiuti, che il premier e' ormai da mesi perennemente concitato?

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