lunedì 13 aprile 2009

VERBALE SEMISERIO DI UN COLLEGIO DOCENTI


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C: “Presente”
D’A.: Presente”
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Che ci faccio io qui?
Strana sensazione di straniamento: volti, toni, dispute, problemi, tutto mi appare inutile e lontano….Te ne sei andata proprio un anno fa, mami, e per questo collegio non sono neppure potuta andare al cimitero…
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Il Collegio si apre con la seguente questione posta con tono baritonale da uno dei pochi colleghi di sesso maschile del conclave: “i dissenzienti sono nominabili a futura memoria o no”?
Il segretario del Collegio, forte della sua cultura matematica, offre un’estemporanea e ardita spiegazione quanti-qualitativa della cangiante posizione assunta sulla vexata quaestio dallo scrivano di turno; spiegazione che gli astanti accolgono perplessi. Solo una fulva docente espone con piglio deciso la volontà che sia infranta la cortina di silenzio che dovrebbe calare su chi dissente e chiede che il suo nome sia segnato nel novero degli oppositori.
Si passa quindi alla trattazione dell’ordine del giorno o, meglio del pomeriggio inoltrato, che prevede la valutazione obiettiva dei docenti. O, pardon, la valutazione dei docenti aventi funzione/obiettivo.
La prima docente in oggetto strappa applausi per la continuità con la quale ha assillato gli alunni perché gli stessi continuino prossimamente ad assillare con la loro discutibile voglia di studiare i docenti della scuola superiore, ormai etichettata ciclo secondario.
Tale funzione, spiega la solerte docente, è denominata orientamento. Mentre la continuità sarebbe una sorta di buco nero che bisognerebbe esplorare con i docenti della scuola primaria, pardon ciclo primario. Ma come tutti i buchi neri che si rispettino inghiotte spesso chiunque si avvicini troppo…

E’ poi la volta dell’esperto multimediale che dichiara di essere impreparato, rimediando comunque un applauso più caloroso della precedente collega, a dimostrazione che, spesso, gli impreparati hanno più successo degli altri. Con aria sorniona fa capire che, alla fine, così impreparato non era: tanto da aver creato un sito dal nulla. Qualcuno mormora che si è preparato di notte.
La docente successiva, tra le altre cose, presenta un test che parla di alunni nominati, rifiutati o addirittura esclusi dalla casa, pardon, dalla classe.
Serpeggia tra gli astanti il sospetto di trovarsi innanzi a un’edizione scolastica del Grande Fratello. Tant’è che qualche docente, approvando l’operazione, chiede e ottiene una seconda edizione a maggio, perché siano date nuove opportunità di rimonta agli esclusi dalla casa o classe che sia.
Prende quindi la parola, e la tiene saldamente in mano, il docente esperto in valutazione, che inonda il Collegio di schede e s’interroga e interroga, senza alcuna pietà per l’ora ormai tarda, sulla microvalutazione e la macrovalutazione, sui rapporti col CEDE (Cede, Cede… che ente era costui, qualcuno rimugina tra sé e sé), col Provveditorato e con gli utenti, sulle nuove sfide teoriche ed epistemologiche, sull’eterogeneità dei fini e l’incongruità dei mezzi ...bacchettando tutti coloro che non hanno ancora i libri di testo: la Didattica multimediale di Maragliano e la Qualità scuola di tal Negno….
Lo interrompe il Capo d’Istituto affermando che si provvederà immediatamente all’acquisto e allo studio dei tomi suddetti. I colleghi, intronati, approvano per sfinimento e quando Preside e Docente terminano la prolusione, scaricano la tensione accumulata tributando un lungo applauso liberatorio.

Riprende la parola la collega delle nomination, che adesso, con dovizia di particolari, espone il programma per far ottenere la nomination positiva (ma pare che la chiami integrazione) agli alunni/partecipanti che sono in situazione svantaggiata.
Pare che l’attivazione di sonorità musicali e la preparazione di gustosi dolcetti siano essenziali per acquisire il gradimento e il conseguente voto positivo dei compagni. C’è qualche problema per acquistare nuovi strumenti, ma non per l’acquisto di farina e lievito per dolci…

Alle ore 18,50, all’ordine del giorno, o meglio della sera, c’è ancora un punto: l’attivazione della classe virtuale.
Il segretario del Collegio fornisce ampie spiegazioni sul suo virtuale funzionamento, indicando tempi e modi potenziali di attuazione. A questo punto interviene un docente affermando che, essendo la classe virtuale, virtuali dovranno essere anche i docenti ad essa preposti.
Il Collegio, sfinito, si esprime: pare che, alla fine, la classe sarà tanto virtuale da rimanere confinata nel ‘file’ di chi l’ha ideata…

Ma c’è ancora una docente che ha il coraggio di prendere la parola per proporre un complesso progetto di recupero di cui non è facile cogliere il fine recondito.
Pare comunque di capire che si tenterà di far studiare matematica alla quarta ora del martedì a un gruppetto di svogliati irriducibili. Sono ormai le 19,30: il Collegio trattiene un generale raptus assassino solo perché frenato dalla visibile incipiente maternità della collega, che tuttavia si ostina vieppiù a parlare di ‘recupero’ nonostante il tempo sia da considerarsi più che scaduto.
Ancora un docente, alla fine: parla di bambini georgiani che dovrebbero venire in vacanza, a Palermo….
Cosa è stato? Il Collegio è finito. I bambini georgiani ….
Accidenti, questi non sono virtuali…….Se avessi la casa più grande li ospiterei….

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