mercoledì 1 aprile 2009

La donna semplice


(...) In fondo, anche se citava Celan, Luce Irigaray e Achenbach, lei era una donna semplice. Persino banale. Le piaceva il caffelatte la mattina, adorava guardare le nuvole, gioiva per le zaffate di zagara. Sognava che qualcuno le facesse le coccole e giocasse ad amarla. Ma aveva capito che non era facile. Forse si era confusa, forse aveva confuso qualcuno. Così a volte era paga di piccoli amori. Del salumiere che le faceva un sorriso, delle parole tenere di un'amica lontana, delle bolle di sapone sospese un istante a brillare in terrazzo, delle bocche di leone spuntate nel vaso. E si addomentava, avvolta nella sua impenetrabile coperta azzurra. Che non la si svegli, per favore. (...)

1 commento:

  1. Questa donna semplice gioca con tasselli di sè che le svolazzano attorno come coriandoli, ciascuno con la propria forma ed il proprio colore, alla costante ricerca del grande amore della sua vita, e proprio quando pensa d'averlo in pugno, le sfugge, e si rende conto d'essersi sbagliata.
    Sono convinto che quando riuscirà a spogliarsi dalle sue paure e dalle sue incertezze quella coperta azzurra non le servirà più, perché quel giorno incontrerà il principe dei suoi sogni, anch'esso (non a caso) vestito d'azzurro. Sarebbe davvero un lieto fine.

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